[SUONO] [MUSICA] Salve a tutti e bentornati. Siamo ancora nella casa di Augusto, ed esaminiamo oggi la parte privata della casa. In quest'immagine riconoscete il tempio di Apollo il portico, di fronte al tempio, il Tetrastilo di Augusto e, sullo sfondo, la Curia. Al lato del tempio si sviluppa la casa privata. Questa grande casa era il frutto dell'unione di tre case che si trovavano qui nelle fasi più antiche. Questa parte la possiamo visitare ancora oggi, è quella che si chiama "la casa di Livia", perché lì abiterà Livia, la moglie dell'imperatore. L'accesso alla casa avveniva su questo lato, si entrava in un atrio, si passava in un peristilio, il peristilio dava accesso a una parte più interna alla casa dove forse lo stesso Augusto aveva la sua stanza da letto e un secondo peristilio alla base. La parte più intima della casa era quella ora è circondata dalla linea rossa e anche in questo caso, immagini su sculture antiche ci aiutano ad immaginare come poteva apparire questo luogo. Questo è il muro di limite della casa di Augusto lungo il quale correva la via che scendeva giù alla valle. La parte centrale della casa che qui non vediamo perché tagliata e la parte in fondo della casa che è la parte più alta, qui. Queste finestre, che possiamo immaginare su questo lato e su questo lato. Questa piccola finestra è quella che forse dava luce a questa stanza. Qui vedete molto bene le tre case più antiche, e qui a destra, come la nuova casa dell'imperatore le cancella e sovraimpone a esse un'altra struttura. La stanza da letto di Augusto, e la piccola sala sulla quale era la stanza più interna della casa, la parte della casa dove Augusto amava ritirarsi, che si chiamava Siracusa. Come poteva apparire l'accesso alla casa? Anche qui, le immagini antiche ci aiutano. L'accesso alla casa di Augusto era il compendio di tutti gli onori che gli erano stati dati. Sulla porta c'era la Corona Civica, la corona che veniva data a chi aveva fatto una cosa molto importante per la patria. All'interno della Corona Civica c'era scritto "al padre della patria". Ai lati della porta c'erano le statue dei genitori divini degli antenati romani, Venere e Marte. Alberi di alloro, segno di gloria, erano ai lati della porta; i trofei delle genti vinte e altari per le divinità connesse all'imperatore stesso. Lungo la facciata della casa, oltre l'ingresso che qui vedete, c'erano monumenti di altro tipo, come queste sculture, queste erme, che sono state ritrovate in quest'area, oppure delle fontane. Una in particolare è dedicata a Bacco. La parte sottostante del nucleo privato del palazzo si visita ancora oggi. Queste sono le stanze e queste sono le pitture che oggi sono conservate in questi locali. Qui vedete una un tubo in piombo che portava l'acqua alla casa sul quale è iscritto il nome della moglie di Augusto, Livia Augusta. Sia la parte privata della casa che la parte pubblica ospitavano divinità, oltre, ovviamente, l'Apollo che aveva un tempio per sé. Le divinità nella parte privata della casa non potevano che essere gli antenati divini di Augusto, cioè i Lari, che erano ospitati in un piccolo sacello, qui. La divinità più importante della parte pubblica invece era la divinità più importante per Roma, cioè Vesta, che veniva ospitata in un piccolo tempio, che poteva essere in questo settore, e che viene rappresentato su monete dell'epoca. Ma il cuore dell'impero non era il palazzo in sé, quanto la zona del palazzo dov'erano gli uffici di questa prima burocrazia imperiale, e cioè, la sostruzione che sorreggeva il terrazzo davanti al tempio. Questa è una possibile vista del palazzo di Augusto dal Circo Massimo. In alto vedete la casa privata, la casa pubblica, il tempio, il primo terrazzo con il portico, la sostruzione che regge il terrazzo inferiore, lo spazio della vecchia casa interrata, la roccia del Palatino all'interno del quale si trova la grotta Ninfeo, forse memoria della fondazione di Roma. Qui vediamo invece la facciata del palazzo verso il Circo. Le scale che salgono al monte, la grande casa e qui vedete ciò che resta, queste volte che sorreggono piani di questa enorme area che ospitava gli uffici del palazzo. Abbiamo già visto che era un uso comune per le case di Roma ospitare sotto l'atrio la famiglia degli schiavi. Augusto non fa altro che ripetere la stessa cosa, però lui non è un patrizio romano, è l'Imperatore, quindi non ha sotto di sé gli schiavi, ma la macchina che fa funzionare l'Impero. Quando la domus publica viene distrutta, una parte della sua casa diventa pubblica, al posto della domus publica viene costruito un horreum, ne abbiamo già parlato. Però, la casa di Augusto, a questo punto, diventa la copia esatta del centro direzionale dello Stato. Alla vostra sinistra vedete il Foro di Roma in questa fase, e alla vostra destra vedete invece il Palazzo di Augusto. Il Palazzo di Augusto ha due terrazze enormi che hanno la funzione di vere e proprie piazze, come lo è la piazza del Foro, in azzurro. Sulla piazza del Foro si riuniva il Senato della Curia, in giallo, così come nel palazzo di Augusto si può riunire il Senato nella sala in colore giallo. Presso il Foro c'era il tempio dei Lari pubblici, nella casa di Augusto ci sono i Lari pubblici in rosso. Il Rex Sacrorum abitava vicino al Foro, come Augusto ha la sua casa privata vicino al Foro. Il Pontefice Massimo abitava vicino al Foro, più o meno connesso al santuario di Vesta, li vedete qui in rosa, e nella casa pubblica di Augusto si pone il santuario di Vesta. La casa del sovrano è lo Stato. Il paesaggio di Roma viene conservato, addirittura, duplicato, ma con un significato non più pubblico, ma di appropriazione degli strumenti che gestiscono lo Stato da parte di un solo uomo. E questa è un'immagine che ci aiuta a leggere questa incredibile opera, il Circo Massimo, l'ingresso al palazzo, la parte che sorreggeva il terrazzo inferiore, il portico e il tempio di Apollo, la Curia, la parte pubblica e la parte privata della casa. Vi ringrazio. [SUONO]